Per il prossimo 24 marzo, Tbc Day, l’Oms – Organizzazione mondiale della sanità ripropone il tema della precedente edizione “Yes! We can end TB!” (Sì! Possiamo fermare la Tbc)” e il focus è quello di trasformare in azioni concrete gli impegni assunti dai capi di Stato e di governo in occasione del secondo UN High-Level Meeting on Tb di settembre scorso.
Dati Oms dicono che nel 2022 sono morte in totale 1,3 milioni di persone a causa della tubercolosi (di cui 167.000 persone affette da Hiv). A livello mondiale, la tubercolosi è la seconda causa di morte infettiva dopo il Covid-19 sempre nel 2022.
Porre fine all’epidemia di Tbc rientra tra gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.
Il Fondo Globale ha pubblicato il Rapporto annuale con i dati 2023 anche sulla tubercolosi. Nel sito anche le testimonianze di chi beneficia dei progetti finanziati dal Fondo anche in luoghi di conflitto come l’Ucraina.
Per quanto riguarda l’Italia, sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità si legge: “Come stabilito dal DPCM del 3 marzo 2017, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) si occupa della sorveglianza delle resistenze ai farmaci antitubercolari in Italia. Nell’ambito del progetto SMIRA (Studio Multicentrico Italiano Resistenze Antitubercolari), l’ISS ha creato una rete di 46 laboratori sentinella (dislocati in 19 Regioni italiane) che raccoglie annualmente i dati sulla sensibilità di Mycobacterium tuberculosis ai farmaci antitubercolari di prima e seconda linea. Questa attività consente all’ISS di raccogliere e analizzare i dati sulla Tbc farmacoresistente in Italia (multi drug-resistant – MDR- Tbc) e di inviarli al Ministero della Salute, al Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) e all’OMS per la preparazione dei rapporti annuali sull’epidemiologia della Tbc” [Fonte Iss].