Nota Stampa. Roma 22 settembre 2022
Si è svolta ieri la sessione conclusiva della VII conferenza di rifinanziamento del Fondo Globale, a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Sono stati impegnati 14,25 miliardi di dollari da investire nei prossimi tre anni in programmi di lotta contro Aids, tubercolosi e malaria e per il rafforzamento dei sistemi sanitari e comunitari, in partenariato con i paesi ove tali programmi saranno realizzati.
Molti donatori hanno incrementato il proprio contributo del 30% come richiesto dal Fondo Globale per raggiungere un investimento complessivo di almeno 18 miliardi di dollari, necessario per salvare 20 milioni di vite ed evitare 450 milioni di nuove infezioni. Tra questi donatori, Canada, Germania, Giappone, Spagna e Commissione europea. Gli Stati Uniti si sono impegnati a stanziare 6 miliardi di dollari, investendo 1 miliardo per ogni 2 miliardi di dollari versati dagli altri donatori.
Molti paesi dell’Africa subsahariana che si trovano ad affrontare epidemie di Hiv di vasta portata hanno incrementato il proprio contributo, spesso ben oltre il 30%.
L’Italia, rappresentata dalla Vice Ministra degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Marina Sereni, ha confermato il proprio sostegno al lavoro che svolge il Fondo Globale ma per il momento ha confermato solo il finanziamento stanziato tre anni fa di 161 milioni di euro, impegnandosi ad aumentarlo nelle prossime settimane.
“L’auspicio è che l’incremento del 30% dichiarato da molti donatori orienti il futuro governo in una direzione analoga” – afferma Stefania Burbo, focal point del Network italiano Salute Globale – La lotta contro Aids, Tbc e malaria ha subito un rallentamento a causa dell’impatto del Covid-19, ed è pertanto più che mai necessario continuare a lavorare per porre fine a queste epidemie, entro lo scadere del decennio come previsto dall’Agenda 2030″.
L’elenco completo degli impegni finanziari dei donatori per il triennio 2023-2025 è disponibile sul sito del Fondo Globale.