Nuovo appello di 260 economisti e accademici a sostegno della TTF
La tassa può raccogliere fino a 22 miliardi di euro all’anno
Roma 07.10.2016 – A pochi giorni dai vertici dell’Eurogruppo e dell’ECOFIN, 260 economisti ed accademici da 23 Paesi rivolgono un appello ai 10 Ministri delle Finanze e capi di Stato e di Governo europei, tra cui il Ministro Pier Carlo Padoan e il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, affinché – dopo oltre tre anni di negoziato, reiterati impegni pubblici e scadenze posticipate, si arrivi finalmente ad annunciare il raggiungimento di un accordo sulla Tassa europea sulle Transazioni Finanziarie (TTF).
Promosso dalle Robin Hood Tax Campaigns europee tra cui la campagna italiana ZeroZeroCinque, l’appello pone l’accento sulla forte valenza anti-speculativa della misura, sulla sua capacità di garantire maggiore resilienza e stabilità ai mercati finanziari e di generare considerevoli entrate erariali.
Le stime della Commissione Europea sul gettito dell’imposta, condivise a fine giugno con le delegazioni negoziali, rivelano che la TTF europea potrebbe raccogliere, tenuto conto delle reazioni dinamiche dei mercati, fino a 22 miliardi di euro su base annua. Un gettito considerevole destinabile secondo i firmatari della lettera-appello a misure di lotta alla povertà domestica, interventi su scala internazionale in ambito educativo e sanitario e a misure di contrasto ai cambiamenti climatici
‘E’ tecnicamente fattibile, economicamente e socialmente desiderabile. E’ moralmente giusta’ si legge nell’appello sottoscritto da economisti come Stephany Griffith-Jones (Institute of Development Studies e University of Sussex), Daniela Gabor (University of the West of England) e Stephan Schulmeister (WIFO di Vienna), J. A. Ocampo (Columbia University, ex ministro delle finanze colombiano ed ex sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli Affari Economici e Sociali). Oltre 90 le adesioni italiane tra cui Stefano Zamagni (Università di Bologna), Mario Pianta (Università di Urbino), Fabrizio Onida (Università Bocconi di Milano), Stefano Lucarelli (Università di Bergamo), Piercarlo Ravazzi (Politecnico di Torino), Enzo Rossi (Università Tor Vergata di Roma), Giovanni Dosi (Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa), Claudio Gnesutta (Università Sapienza di Roma), Stefano Palmieri (economista dello European Economic and Social Committee) e Marco Causi (Università di Roma 3 e autorevole membro della Commissione Finanze della Camera per il Partito Democratico).
‘La tassa europea sulle transazioni finanziarie non può più attendere. Adottarla significa compiere un passo importante per premiare l’uso paziente rispetto a quello speculativo dei capitali finanziari. Per trasformare i mercati finanziari da ingranaggi che stritolano gli esseri umani a strumenti al servizio della persona e del bene comune’, dichiara Leonardo Becchetti, ordinario in economia politica all’Università di Roma Tor Vergata, portavoce di ZeroZeroCinque e in prima fila tra i firmatari dell’appello.
L’appello fa eco alla lettera aperta dello scorso maggio con cui oltre 10.000 organizzazioni della società civile e sindacali di 39 Paesi si sono rivolte ai leader europei, tra cui Matteo Renzi, a sostegno di una TTF europea efficace e solidale, forti di un ampio consenso pubblico espresso attraverso la petizione a favore della TTF che nel 2015 ha raccolto oltre 1 milione di firmatari.
La coalizione ZeroZeroCinque chiede inoltre al Premier Renzi di pronunciarsi pubblicamente, assumendo l’impegno di destinare i proventi della futura imposta a sostegno delle fasce più vulnerabili della popolazione in Italia, a programmi di solidarietà internazionale e alla mitigazione delle esternalità negative dei cambiamenti climatici.
NOTE
La procedura di cooperazione rafforzata su una TTF europea è stata autorizzata dal Consiglio Europeo nel gennaio 2013 dopo che una proposta di direttiva della Commissione Europea (del settembre 2011) per una TTF pan-europea non ha ricevuto il consenso unanime dei 27 Paesi dell’UE nel luglio 2012. Il negoziato sulla TTF europea a cui partecipano oggi la Germania, la Francia, l’Italia, la Spagna, l’Austria, il Belgio, La Grecia, il Portogallo, la Slovenia e la Slovacchia è iniziato nel marzo 2013.
Al vertice ECOFIN dello scorso 8 dicembre 2015 i 10 Paesi del negoziato hanno annunciato di avere raggiunto un accordo di massima sull’architettura della TTF per azioni e derivati che prevede fra l’altro la tassazione delle transazioni azionarie intraday, nessuna esenzione per i market-maker nel caso dei derivati e una definizione stringente di market-maker nel caso azionario, nonché una base imponibile più ampia possibile (anche al costo di aliquote riviste al ribasso) per la TTF sui derivati.
I ministri delle finanze si sono impegnati a trovare la quadra sulle restanti questioni aperte entro il mese di giugno 2016.
A giugno tuttavia il compromesso non è stato raggiunto per le preoccupazioni di Slovenia e Slovacchia sui costi amministrativi legati alla raccolta e al management dell’imposta e per le improvvise resistenze belghe alla tassazione di alcuni strumenti derivati. Sono state costituite due task-force ad hoc guidate rispettivamente dalla Germania e dall’Italia per trovare la via d’uscita dall’ennesima impasse. A margine dell’Eurogruppo del 10 ottobre le task-force presenteranno i progressi del proprio lavoro estivo ai Ministri delle Finanze. Se l’impasse verrà risolta, l’annuncio dell’accordo sul core engine della TTF a 10 potrebbe arrivare all’indomani, durante l’ECOFIN dell’11 ottobre. Fonti interne al negoziato riferiscono di argomenti tecnici estremamente approssimativi sollevati dal Ministero delle Finanze belga, motivazioni fortemente criticate dai colleghi della cooperazione rafforzata. Le resistenze ministeriali confliggono in parte con le dichiarazioni pubbliche del Premier belga C. Michel in occasione del suo recente intervento all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Il Premier Matteo Renzi ha sostenuto la TTF europea anche prima di ricoprire l’incarico del Presidente del Consiglio, inserendola tra le proposte di policy nel WikiPd a ottobre 2011. La Campagna ZeroZeroCinque auspica di poter discutere in persona con il premier l’allocazione solidaristica del gettito italiano della TTF europea. Siamo in attesa, da oltre un anno e mezzo, di consegnare al premier le firme della nostra 1 Million Petition.
Uno studio (marzo 2015) dell’autorevole Istituto di Ricerca Economica (DIW) di Berlino ha stimato che una TTF europea applicata alla più ampia gamma di strumenti finanziari (secondo l’impianto della direttiva proposta dalla Commissione Europea nel marzo 2013), con il ricorso al doppio principio di tassazione (di residenza dell’operatore e di nazionalità del titolo) e con aliquote dello 0,1% per le azioni e dello 0,01% per i derivati porterebbe nelle casse dello Stato italiano dai 3 miliardi ai 6 miliardi di euro all’anno. Le stime di giugno 2016 (Commissione Europea) riportano una somma complessiva di circa 22 miliardi di euro di gettito annuo complessivo per i 10 Paesi del negoziato. La scelta di escludere dalla base imponibile gli strumenti di debito (obbligazioni pubbliche e private) è equivalso secondo la Commissione a rinunciare a circa 34 miliardi di euro all’anno di corrispondente gettito.
Video della Campagna ZeroZeroCinque: https://youtu.be/0xXBOxeT6Qs
Lettera-appello (ottobre 2016) degli economisti e accademici di 23 Paesi: http://www.zerozerocinque.it/index.php?option=com_content&view=article&id=421&catid=2
Elenco dei firmatari della lettera-appello: http://www.zerozerocinque.it/files/Economists_and_academics_sign_on_as_of_06_10_16_consolidated.pdf
Lettera (maggio 2016) ai Capi di Stato e di Governo dei 10 Paesi del negoziato da parte di 10.000 organizzazioni della società civile e sindacali di 39 Paesi:
http://www.zerozerocinque.it/files/c_a__Presidente_del_Consiglio_Matteo_Renzi_dalle_campagne_internazionali_sulla_TTF.pdf
Sharegraphic: https://drive.google.com/drive/folders/0B5AAWP2y96_QZHdmT25URVgwUjg
Le Robin Hood Tax Campaigns sono attive in 12 Paesi europei. La coalizione italiana sulla TTF è rappresentata dalla Campagna ZeroZeroCinque che dal 2010 riunisce 59 organizzazioni tra ONG, sindacati e realtà del mondo associativo italiano
ACLI, ActionAid Italia, Adiconsum, Adiconsum Basilicata, Altromercato, Amref, ARCI, ARCS, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, ATTAC Italia, Associazione di Comunità, Azione Cattolica, Banca Popolare Etica, CGIL, CINI -Coordinamento Italiano Network Internazionali, CIPSI, CISA – Comitato Italiano per la Sovranità Alimentare, CISL, CISP, Cittadinanzattiva, Gruppo Cooperativo Goel, Cooperazione Internazionale Piamartina – SCAIP, COOPI, CVX Italia, Daquialà, Dokita, Economia Alternativa, Equociquà, Fa’ La Cosa Giusta, Fairwatch Italia, FIRST CISL, FIRST SOCIAL LIFE – Cisl, Flare, FOCSIV, FCRE- Fondazione Culturale Responsabilità Etica, GCAP – Coalizione Italiana Contro la Povertà, Le Rondini, Legambiente, Lega Missionaria Studenti, LeG – Libertà e Giustizia, Lunaria, Mani Tese, Mag4 Piemonte, Mag Verona, MASCI – Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani, Medici con l’Africa – CUAMM, Microdanisma, OISG – Osservatorio Italiano sulla Salute Globale, OXFAM Italia, RE:Common, Reorient, RTM – Reggio Terzo Mondo, Save the Children, Sbilanciamoci!, Social Watch Italia, UIL, Un ponte per, Volontari Terzo Mondo – Magis, WWF Italia.