Stefania Burbo, Focal point Osservatorio Aids, Durban
Si sono aperti a Durban i lavori della 21a Conferenza Internazionale sull’Aids, a cui partecipano oltre 18.000 persone fra società civile, mondo scientifico e istituzioni. La conferenza torna a Durban dopo 16 anni, quella del 2000 rappresentò un momento storico per la lotta contro l’Aids. Si creò, in quell’occasione, un movimento per favorire l’accesso ai farmaci antiretrovirali nei paesi del sud del mondo e si aprì la strada alla prima Dichiarazione sull’Hiv/Aids delle Nazioni Unite e alla creazione del Fondo Globale e del Pepfar.
Oggi, oltre 17 milioni di persone hanno accesso alla terapia salvavita e sia il numero di nuove infezioni sia i decessi correlati all’AIDS stanno diminuendo.
La conferenza di quest’anno si focalizza sul lavoro che ancora rimane da svolgere per porre fine all’epidemia di Aids entro il 2030. Nonostante i progressi infatti, oltre la metà delle persone che vivono con l’Hiv non ha ancora accesso alla terapia; i nuovi strumenti di prevenzione, come la PrEP, rimangono fuori dalla portata della maggior parte delle persone che ne hanno bisogno e i diritti umani dei gruppi vulnerabili sono calpestati in molte parti del mondo.
Il tema della conferenza è “Access Equity Rights Now”. È necessario superare gli ostacoli che impediscono di progredire nella lotta contro l’Aids: la mancanza di fondi per prevenzione, terapia e ricerca; le leggi e le politiche discriminatorie che colpiscono i gruppi vulnerabili. Gli ultimi dati forniti da Unaids mostrano che fra i gruppi vulnerabili si registrano oltre un terzo di tutte le nuove infezioni a livello globale. Rispetto alla popolazione generale, le persone transgender corrono il rischio di contrarre il virus 49 volte di più; gli omosessuali 24 volte di più; le operatrici e gli operatori del sesso 10 volte di più; i detenuti 5 volte di più.
Alla conferenza stampa di apertura della conferenza, il Segretario Generale dell’Onu Ban Ki-moon ha avvertito che è necessario agire subito con più forza, per evitare di perdere i buoni risultati raggiunti finora nella lotta contro l’epidemia.
Ad aprire la conferenza, una marcia per le strade di Durban, per chiedere #Treatment4All.