Prende fiato a fatica quando parla, ma la standing ovation è per lei: “Come giovane donna e attivista portavoce di Women Deliver Young, sono orgogliosa di prendere parte alla sessione plenaria di apertura di Women Deliver 2019 – afferma sorridendo Natasha Chibesa Wang Mwansa – perché posso contribuire a dare visibilità alle pratiche e alle soluzioni ideate dalle/dai giovani per arrivare all’uguaglianza di genere in tutto il mondo. Arrivo dallo Zambia, ho 18 anni e rappresento non solo il futuro ma il presente della leadership giovanile. Noi vogliamo interrompere le dinamiche attuali di potere, fare progressi su questioni profondamente radicate e affermare il cambiamento per le ragazze e le donne in tutto il mondo”.
Natasha ha conquistato immediatamente la platea: oltre 8mila fra attiviste/i, rappresentanti della società civile accanto a parlamentari e funzionari governativi, ma anche influencer, accademiche/i, attiviste/i, giornaliste/i provenienti da 165 paesi e arrivati in Canada per partecipare dal 3 al 6 giugno alla più grande conferenza internazionale sulle questioni di genere.
Tema di questa edizione, il “potere” in tutte le sue forme che può favorire o ostacolare il cambiamento necessario per raggiungere l’eguaglianza di genere. Tantissime le sessioni parallele di discussione e approfondimento con cui si è aperta la convention: dai diritti sul corpo delle donne, con le restrizioni enormi negli Stati Uniti e diversi altri paesi in tema di aborto e prevenzione, alla necessità di investire sull’informazione e la formazione rispetto alla salute sessuale e riproduttiva di bambine e ragazze, alle strategie e pratiche necessarie per coinvolgere anche i ragazzi, in modo che diventino uomini consapevoli dei diritti delle proprie compagne.
E ancora, un workshop per ragionare sul perché l’acqua, i servizi igienici e l’igiene (Wash) sono una questione femminista urgente per dare potere ed autonomia alle donne e alle ragazze e soprattutto garantire la loro salute: come si può pensare di partorire in una clinica dove non ci sono toilets? Wash è fondamentale nelle scuole, per assicurare l’igiene mestruale e contrastare l’abbandono scolastico delle ragazze. Vi sono infatti ragazze che non frequentano la scuola durante il periodo delle mestruazioni come ad esempio in Pakistan e abbandonano poi la scuola a causa della scarsa frequenza alle lezioni. È un danno dovuto alla mancanza di igiene oltre che ad una mentalità che stigmatizza le mestruazioni: per cambiare complessivamente la mentalità ci devono essere le donne nei tavoli decisionali che le riguardano.
Del resto, ricorda in apertura dei lavori Justin Trudeau, primo ministro del Canada, “se vogliamo dei cambiamenti, li dobbiamo esigere”.
Il tema dell’acqua torna anche nella mostra fotografica “Water Life“, dell’artista di fama internazionale etiope Aida Muluneh. L’opera d’arte prende come ispirazione l’impatto dell’acqua, o la mancanza di essa, sulla vita delle donne, lo sviluppo e il futuro perché ancora in molti paesi “non possiamo negare che siano soprattutto le donne a farsi carico della raccolta dell’acqua”.