Tokyo, 8 febbraio 2023
Proseguono a Tokyo le attività di dialogo e advocacy sulla salute globale della società civile locale ed internazionale con il Governo giapponese, che ospiterà quest’anno il vertice G7. Oggi si è tenuto un incontro con il Ministero delle Finanze, che ha un ruolo chiave nell’architettura sanitaria globale.
Durante l’incontro, Stefania Burbo, focal point del Network italiano Salute Globale e in missione a Tokyo in qualità di coordinatrice internazionale del gruppo di lavoro “Salute Globale” del Civil7, ha posto l’accento sull’approccio One Health, non ancora incluso in maniera adeguata negli strumenti rivolti a contrastare le future pandemie, tra cui il nuovo Pandemic Fund (come evidenziato da un articolo di The Lancet lo scorso gennaio).
«È necessario procedere verso un vero e proprio sistema operativo “One Health”, spostando il focus esageratamente rivolto alla sorveglianza delle malattie negli esseri umani verso la comprensione delle cause profonde delle stesse. Se i principi One Health non saranno adeguatamente incorporati nelle politiche di prevenzione, preparedness e risposta a pandemie ed epidemie, il rischio è che tutto proceda come al solito, senza mettere in atto quanto imparato dalla lezione del Covid-19» ha dichiarato Burbo.
Dopo una seconda occasione di confronto tra la società civile giapponese ed internazionale riguardo ai temi di equità nella salute globale e di copertura sanitaria universale (UHC), la giornata si è conclusa con un incontro online con la Hiroshima G7 Task Force sulla Salute Globale, in particolare con il gruppo di lavoro sulla “100 Days Mission”, un’iniziativa cominciata nel 2021 durante il G7 a presidenza britannica con l’obiettivo di riuscire a sviluppare strumenti diagnostici, cure e vaccini entro 100 giorni dall’identificazione di una nuova minaccia pandemica. Sono intervenuti Sakiko Fukuda-Parr, attualmente Vicepresidente del comitato ONU per la politica di sviluppo e docente di Affari Internazionali alla New School, e Piotr Kolczyński di People’s Vaccine Alliance. Entrambi hanno sottolineato la responsabilità dei governi G7 nel garantire che le tecnologie e i prodotti sviluppati siano equamente accessibili a livello globale, cambiando l’attuale sistema che lascia eccessivo potere alle aziende private.
[a cura di Elisa Bernelli]