Traduciamo e diffondiamo il Comunicato Stampa di Friends of the Global Fund Europe, associazione creata nell’aprile 2005 sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica francese, con lo scopo di mobilitare in Europa, i decision maker politici e istituzionali, l’opinione pubblica e i media, le organizzazioni della società civile e del settore privato, nella lotta contro l’Aids, la tubercolosi e la malaria e, in particolare, a sostegno del Global Fund.
“Friends of the Global Fund Europe”applaude la dichiarazione dei paesi del G7 sui temi della salute globale dove affermano il loro impegno a continuare a combattere le epidemie, ad affrontare le emergenze sanitarie a livello mondiale, come l’ebola, ad arrestare le resistenze antimicrobiche e combattere le malattie tropicali neglette.
Accoglie inoltre con favore l’impegno dei leader del G7 «per raggiungere l’ambiziosa Agenda post-2015 per lo sviluppo sostenibile, centrata sulla persona, sensibile al pianeta e universalmente applicabile» che consentirebbe anche «di completare il lavoro incompiuto degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, porre fine alla povertà, non lasciare nessuno dietro, ridurre le disuguaglianze…».
Tuttavia, come “Friends of the Global Fund Europe”, vorremmo esprimere la nostra profonda preoccupazione per la debolezza dell’impegno a favore della lotta contro l’AIDS, la tubercolosi e la malaria e delle iniziative per la salute materno-infantile in questa dichiarazione. È fondamentale per la salute delle popolazioni di tutto il mondo che i donatori mantengano le loro promesse e mantengano i loro sforzi finanziari in questi settori. “Sono preoccupato per il tiepido impegno finanziario dei leader del G7 su questi temi. Mi aspettavo una dichiarazione più forte”, ha dichiarato Laurent Vigier, presidente di “Friends of the Global Fund Europe”.
“Il loro rinnovato sostegno alle attività del Fondo Globale per la lotta all’AIDS, la tubercolosi e la malaria, la loro speranza di avere un gruppo allargato di donatori a sostegno di esso sono davvero i benvenuti, ma deve rimane cruciale il ruolo dei donatori tradizionali che non dovrebbero smettere di aggiungere nuovi fondi per gli impegni presi”, ha affermato Stefano Vella, direttore del Dipartimento del Farmaco presso l’Istituto Superiore di Sanità e vice presidente incaricato d’Italia di “Friends of the Global Fund Europe”.
“Il Fondo Globale è il miglior strumento che abbiamo per porre fine alle tre epidemie. Dobbiamo essere ambiziosi per quanto riguarda il suo finanziamento al fine di raggiungere coloro che sono ancora in attesa per il trattamento, la cura e la prevenzione, in particolare per le madri e i bambini. Il lavoro non è finito”: così Heidemarie Wieczorek-Zeul, ex ministra tedesca per la cooperazione e lo sviluppo economico e vice presidente incaricata di Germania di “Friends of the Global Fund Europe”.
La volontà politica – di donatori tradizionali, Stati o economie emergenti – può porre fine alle tre epidemie, proteggere i più vulnerabili contro le malattie mortali e sostenere la salute globale come un diritto e come una potente leva per lo sviluppo.