A cura di Daniela Rana
Il 60% delle malattie infettive dell’uomo è di origine animale (le cosiddette zoonosi). Tra queste, ritroviamo, ad esempio, Hiv, Ebola, Mers, Sars e, ovviamente, Covid-19. Si tratta di infezioni che possono trasformarsi facilmente in epidemie, causando effetti disastrosi in termini sia di salute pubblica sia socio-economici. Diversi fattori di ordine economico, demografico, sociale e ambientale – tra cui l’urbanizzazione, gli interventi di deforestazione, lo sfruttamento agricolo della terra e i cambiamenti climatici – facilitano l’emergere di tali infezioni, permettendo agli agenti patogeni di svilupparsi in nuove nicchie ecologiche, adattarsi a nuovi ospiti (compreso l’essere umano) e trovare il modo di diffondersi in maniera rapida.
L’approccio One Health riconosce questa stretta interrelazione tra salute umana, animale e ambientale, nonché l’importanza di agire attraverso modalità coordinate e multidisciplinari di prevenzione, allerta precoce, gestione e controllo di tali malattie. Esso si basa, perciò, su una collaborazione integrata che coinvolge attori della salute umana e della salute animale, dell’ambiente, dell’agricoltura e dell’allevamento, dell’antropologia e dello sviluppo (multidisciplinarietà), con provenienze diversificate: accademia e istituzioni, operatori sul campo, attori privati, policy-maker, ecc. (transdisciplinarietà).
Amref Health Africa, attraverso la fusione con il Comitato Collaborazione Medica – Ccm, ha fatto proprio l’approccio One Health e ne promuove il focus multi e transdisciplinare, lavorando in particolare nelle zone aride e semi-aride del Corno d’Africa, in cui le comunità pastorali nomadi e semi-nomadi soffrono per la difficoltà di accesso a infrastrutture e servizi sanitari essenziali per la salute umana e animale (le strutture statiche non riescono a soddisfare in maniera sufficiente i bisogni sanitari di popolazioni e bestiame nomadi) e sono particolarmente vulnerabili alle zoonosi, poiché i loro spazi vitali sono strettamente condivisi col bestiame.
Il programma regionale Oh4Heal– One Health for Humans, Environment, Animals, Livelihoods (Etiopia, Kenya, Somalia), implementato da Amref in collaborazione con Vsf-Veterinari Senza Frontiere-Svizzera, llri-International Livestock Research Institute e TriM-Translate into Meaning (società che si occupa di previsioni meteo e riduzione del rischio), riconosce la possibilità di ottenere salute e sicurezza solo in maniera interdisciplinare e sostiene, pertanto, un’azione partecipata all’identificazione, controllo e gestione delle minacce ambientali e sanitarie. Attraverso lo sviluppo di un nuovo modello di erogazione dei servizi, adatto alle aree pastorali, si prova, inoltre, a fornire una risposta efficace, efficiente e sostenibile al ridotto accesso ai servizi da parte dei pastori.
Due sono le strategie-chiave adottate: (i) l’approccio partecipativo delle comunità che, attraverso Piattaforme Multi-Attore – rappresentanti segmenti diversi delle comunità di appartenenza – identificano, discutono e propongono soluzioni per problemi comunitari legati alla salute umana, animale e ambientale, lavorando sulla riduzione del rischio attraverso un monitoraggio meteo-climatico comunitario e contribuendo a definire scopo, servizi e organizzazione delle One Health Mobile Units; (ii) l’accessibilità delle comunità pastorali nomadi e semi-nomadi a servizi di salute essenziali, attraverso One Health Mobile Units, che possano offrire servizi preventivi e curativi integrati di salute umana, animale e ambientale.