Un appello a favore della tassa europea sulle transazioni finanziarie (Ttf), per continuare a sostenere progetti essenziali per la salute e la sopravvivenza di milioni di persone.
Una delle questioni urgenti, che sarà discussa fra pochi giorni ad Addis Abeba, è la mobilitazione di risorse per garantire alle popolazioni più vulnerabili del pianeta uno
sviluppo sostenibile e in condizioni di vita sane.
L’impegno finanziario e politico degli Stati, i progressi scientifici e la creazione del Fondo Globale per la lotta contro AIDS, tubercolosi e malaria hanno permesso di
raggiungere risultati formidabili nella lotta contro le pandemie. Ma non basta.
Attualmente, la mancanza di risorse economiche costituisce l’ostacolo principale alla riduzione della mortalità e delle nuove infezioni di HIV, tubercolosi e malaria. Secondo le stime di UNAIDS, per porre fine all’AIDS entro il 2030 è necessario diminuire le nuove infezioni dai 2,1 milioni del 2013 a 500mila nel 2020 e quindi a 200mila nel 2030. Per la prima volta dall’inizio dell’epidemia il numero di persone sieropositive comincerebbe ad abbassarsi e il bisogno di cure a diminuire. Qualora gli investimenti rimanessero al livello attuale, l’epidemia di HIV riprenderebbe invece ad aumentare, annullando i progressi compiuti nell’ultimo decennio.
I Paesi maggiormente colpiti dalle pandemie hanno incrementato i finanziamenti per contrastarle, servono tuttavia investimenti supplementari. Destinando parte dei proventi della Tassa sulle Transazioni Finanziarie europea al Fondo Globale per la lotta contro l’AIDS, la tubercolosi e la malaria, si fornirebbe un contributo economico decisivo per porre fine alle grandi pandemie.
In vista della conferenza sulla Finanza per lo Sviluppo di Addis Abeba, l’Osservatorio Italiano sull’Azione Globale contro l’AIDS chiede al Governo italiano di adoperarsi affinché la comunità globale colga l’opportunità che la tassa sulle transazioni finanziarie rappresenta. Si potrebbero, infatti, raccogliere fondi addizionali da investire a favore della salute globale, dell’educazione e per il contrasto ai cambiamenti climatici.