Un nuovo momento di confronto sulla salute globale si è tenuto in chiusura del Civil 7 Summit, Elisa Bernelli, rappresentante del Network italiano Salute Globale è intervenuta per ricordare che sono già trascorsi due anni e mezzo da quando India e Sudafrica hanno avanzato la proposta all’Organizzazione mondiale del commercio (Omc) di una rinuncia all’Accordo Trips (Accordo sugli aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale) sui beni Covid-19 (vaccini, medicinali e strumenti diagnostici).
“Come previsto dall’Accordo di Marrakech la proposta sottolinea come la sospensione temporanea dei diritti di proprietà intellettuale abbia l’obiettivo di massimizzare la capacità di produzione globale, il trasferimento di tecnologia e di garantire prezzi accessibili per farmaci, forniture mediche e materie prime, in particolare per paesi a basso reddito. In altre parole, salvare vite umane e provare a capovolgere quanto opportunamente evidenziato dal documentario appena guardato ovvero l’impatto sproporzionato che il Covid-19 ha avuto nei paesi con sistemi sanitari già fragili – ha proseguito Bernelli – I risultati di tale proposta? In primo luogo, il processo all’interno dell’Omc ha richiesto molto tempo il che non è assolutamente compatibile con la necessità di adottare risposte e iniziative rapide durante una pandemia. L’accordo finale non rispecchia quanto proposto da Sudafrica e India: è di natura molto limitata in quanto si applica solo ai vaccini e solo a paesi con determinati requisiti”.
“Inoltre, non ha affrontato la questione principale del monopolio dei diritti di proprietà intellettuale da parte di un piccolo gruppo di aziende farmaceutiche multinazionali che per lo più hanno sede in paesi ad alto reddito. Tale monopolio (che al momento si riferisce agli strumenti Covid-19, ma si applica/risale a molte altre malattie ed epidemie come l’Hiv/Aids, e probabilmente si presenterà lo stesso problema nella prossima pandemia) è del tutto inaccettabile – ha argomentato Bernelli – “È ingiustificabile perché antepone il profitto alle vite umane, impedendo a milioni di persone di avere accesso ai farmaci e le forniture mediche necessarie e violando il fondamentale diritto umano alla salute. Per di più, sfrutta le scoperte scientifiche e tecnologiche che sono in realtà finanziate in larga misura dal settore pubblico per l’interesse privato di pochi. In qualità di gruppo di lavoro Salute Globale del C7 abbiamo presentato al G7 le nostre raccomandazioni al riguardo. Abbiamo richiesto di assicurare che tutti gli strumenti, le iniziative e gli accordi PPR (per la prevenzione, la preparazione e la risposta alle pandemie) siano chiari e fermamente integrati come precondizioni per un accesso equo, che garantiscano responsabilità e trasparenza e che facilitino i trasferimenti di tecnologia, superando le barriere di proprietà intellettuale e incoraggiando una capacità di produzione geograficamente diversificata”.
“È necessario un cambiamento strutturale per passare da un sistema che privilegia i profitti ad uno che metta al centro i diritti umani. In quanto cittadini e come società civile abbiamo la possibilità e la responsabilità di far sentire la nostra voce e di influenzar i governi del G7 al fine di far cambiare le loro politiche. Ci siamo riusciti in passato e in parte ci stiamo riuscendo tuttora. Nonostante le negoziazioni con l’Omc non abbiano dato i risultati sperati dobbiamo continuare a lottare per assicurare che il diritto alla salute sia garantito sempre, a tutte e tutti, ovunque”, ha concluso Bernelli.