Roma. 14 giugno 2016.
È stato presentato oggi alla Camera dei Deputati il rapporto “Il Fondo Globale: un’opportunità per l’Italia, una risorsa per le future generazioni” pubblicato nell’ambito del progetto “Increasing Italy’s commitment to the Global Fund to Fight Aids, Tuberculosis and Malaria” coordinato da Aidos per l’Osservatorio italiano sull’azione globale contro l’Aids.
Nella prima parte il documento illustra come funziona il Fondo, quali i paesi coinvolti, i servizi erogati e con quali risultati; nella seconda parte invece sono raccontate le buone pratiche con le esperienze sul campo di alcune Ong dell’Osservatorio: Amref Health Italia, Medicus Mundi Italia, Coopi, Medici con l’Africa – Cuamm, Ccm – Comitato Collaborazione Medica.
I numeri non lasciano dubbi: dal 2002 al 2014, nei paesi in cui opera il Fondo Globale per la Lotta contro Aids, Tubercolosi e Malaria, sono state salvate più di 17 milioni di vite, è stata riscontrata la diminuzione di un terzo dei decessi per Hiv, Tbc e malaria: oltre 8 milioni le persone che hanno beneficiato del trattamento antiretrovirale (Art), oltre 13 milioni quelle che hanno ricevuto cure per la Tbc e 548 milioni le zanzariere, impregnate di insetticida, distribuite attraverso i programmi di lotta contro la malaria.
A settembre 2016 ci sarà la conferenza di rifinanziamento del Fondo e l’Italia è chiamata ad avere un ruolo leader fra i donatori internazionali, affinché si metta la parola fine ai focolai di infezione delle tre epidemie. È stata approvata oggi in Commissione Esteri alla Camera una risoluzione in cui si invita il governo italiano ad aumentare in maniera significativa il contributo al Fondo globale: “Ci aspettiamo che l’aumento sia superiore a quello degli altri paesi dell’Unione europea”, ha affermato l’onerevole Lia Quartapelle (Pd), intervenendo alla presentazione del rapporto dell’Osservatorio Aids. Così come è importante ricordare che gli interventi di lotta alle tre pandemie mondiali, “passano, oltre che dalla prevenzione e dall’accesso costante alle cure, anche dalla disponibilità di acqua potabile al fine di garantire a ciascun essere umano un’esistenza dignitosa e in salute e una maternità in sicurezza per le madri e il nascituro”, ha osservato l’onorevole Chiara Braga, responsabile Ambiente del Pd.
Marco Simonelli, Policy Advisor di Friends of Global Fund Europe, ha sottolineato come “disuguaglianza di genere, discriminazione istituzionalizzata nei confronti dei gruppi di popolazione più vulnerabili e un contesto giuridico che punisce comportamenti considerati al di fuori della norma da diverse società, sono benzina sul fuoco nella diffusione delle epidemie, soprattutto l’Aids”. Ed è per questo, ha ricordato Sara Faroni, Associate Specialist, External Relations Global Fund, che “il Fondo Globale ha bisogno di proseguire in un lavoro ben avviato che si avvale della partecipazione di soggetti sia pubblici che privati”. A riguardo Laura Frigenti, Direttrice dell’Agenzia Italiana per la
Cooperazione allo Sviluppo, auspica che “l’Italia rafforzi il suo ruolo nei meccanismi decisionali del Fondo Globale soprattutto nei paesi prioritari per la cooperazione italiana”. Non solo, “è necessario – aggiunge Frigenti – che si applichi l’approccio gender mainstreaming anche nella fase iniziale di elaborazione dei progetti e dei programmi paese”.
“Le tre pandemie sono causa e conseguenza della povertà – indica nel suo messaggio il vice ministro agli Affari Esteri, Mario Giro – ed è per questo molto importante arrivare all’obiettivo indicato dal Fondo Globale di salvare entro il 2016 altri 22 milioni di vite. L’Italia sostiene con convinzione, sia dal punto di vista politico che finanziario, l’operato del Fondo. Accanto all’approccio medico-scientifico è anche importante accrescere la resilienza delle popolazioni maggiormente colpite e promuovere la difesa dei diritti umani, garantendo l’uguaglianza di genere”
I diritti umani, aggiunge Maria Grazia Panunzi, presidente Aidos, non sono spesso accessibili alle donne. Tuttavia, sottolinea Panunzi, “le donne hanno la capacità di reagire, non vanno viste solo come vittime e devono dunque essere coinvolte nei processi politici e decisionali”.
Stefania Burbo, focal point dell’Osservatorio Aids, ricorda infine le raccomandazioni fatte dalla società civile rappresentata dall’Osservatorio:
L’Osservatorio Aids chiede che l’Italia torni a essere un paese leader nel panorama dei donatori internazionali e che il prossimo impegno finanziario a favore del Fondo sia di 200 milioni di euro per il prossimo triennio.
L’Osservatorio Aids ritiene che il Fondo Globale debba chiedere maggiore sostegno ai donatori internazionali per contrastare le tre epidemie e arrivare a ottenere almeno 14 miliardi di dollari.
L’Osservatorio Aids chiede al Fondo Globale di potenziare le attività di monitoraggio dei progetti e di rafforzare la partecipazione della società civile internazionale.
Il policy paper si può scaricare qui