Pubblicata l’edizione italiana del manuale “Introduzione alla diplomazia della salute globale. Più salute, maggiore solidarietà globale, più equità”. Tra gli autori anche l’immunologo francese e diplomatico, già direttore del Global Fund, Michel Kazatchkine.
L’edizione italiana è a cura di a cura di Marco Simonelli e Simona Seravesi, con la collaborazione di Leuconoe Grazia Sisti, riportiamo di seguito un brano dell’introduzione, il testo completo è disponibile online.
“La crisi del COVID-19 ha dimostrato quanto sia cruciale la diplomazia della salute globale nel garantire l’adozione di azioni collettive efficaci. Per affrontare efficacemente le sfide globali e migliorare gli indicatori sanitari, specialmente in regioni come l’Africa cui l’Italia è indissolubilmente legata anche solo per ragioni puramente geografiche, è necessario ristrutturare e sistematizzare la diplomazia della salute globale, rafforzando il potere negoziale delle diverse regioni e promuovendo risultati concreti in termini di salute pubblica.
Il mondo ha ora bisogno di una strategia audace e innovativa per la salute globale e lo sviluppo sostenibile, una visione che integri il pensiero sistemico per comprendere testare continuamente e rivedere la nostra comprensione della natura delle cose, inclusi i modi di intervenire per migliorare la salute delle persone. Questo ci consentirebbe di essere meglio preparati ad affrontare le potenziali minacce alla nostra salute e a quella del pianeta in cui viviamo. Tale strategia deve riconoscere l’importanza di una maggiore interazione tra saperi e conoscenze, per una comprensione più approfondita degli eventi, e richiede alla base un ripensamento dei concetti di leadership e governance. Coloro che sono chiamati a decidere dovranno dimostrare la capacità di attuare e mettere in pratica una nuova leadership per affrontare le sfide globali, poiché la salute è ormai riconosciuta come una scelta politica cruciale. Le decisioni prese oggi non solo plasmeranno il nostro presente, ma saranno determinanti per il futuro che ci attende”.